“Ma come parli?”: una primavera radiofonica tra Cile e Indonesia
Gli impegni accademici occupano la maggior parte del mio tempo e delle mie energie, intervallati da uscite in bici più o meno lunghe per scaricare testa (e fegato): il tempo per scrivere anche solo poche righe su questo sito scivola troppo spesso all’ultimo posto di una lista di cose da fare che continua ad allungarsi.
La bella esperienza di “Ma come parli?” sulle frequenze digitali di Radio Mir continua ad andare avanti, tra viaggi virtuali e linguistici ai quattro angoli del mondo per scoprire come sta la lingua italiana parlata da noi italiani che viviamo un po’ dappertutto. Aneddoti, traduzioni impossibili (e divertentissime!), ingarbugliamenti lessicali e sintattici, difficoltà a riconoscere i vari registri (colloquiale, familiare, formale…): questo e molto, molto altro.
L’esperienza di questa trasmissione ci ha mostrato che la lingua è spesso un ottimo punto di partenza per riflettere non solo su come parliamo, ma anche e forse soprattutto sulle nostre identità in continuo mutamento e scambio, sull’incrociarsi di culture e geografie che caratterizzano le vite di tanti, per spingere a fondo verso un’apertura mentale e relazionale che superi le frontiere (per abbatterle) e che riconosca la ricchezza di questo continuo mescolarsi (un mescolarsi anche storico che ha formato la lingua che parliamo oggi).
Nelle due puntate primaverili siamo stati in Cile e in Indonesia: abbiamo ascoltato le voci di Andrea e Federico, abbiamo ragionato su come sia bello scoprire lingue nuove come espressioni di culture, esplorando un poco questi due paesi e le confusioni linguistiche che generano in un italiano che ci vive.
Ricordo che tutte le puntate sono disponibili sulla pagina Spreaker dedicata e che “Ma come parli?” non potrebbe esistere senza Radio Mir e nemmeno senza le vostre testimonianze: se siete italianə che vivono all’estero e avete anche voi costruito il vostro lessico, fatto di punti di contatto e fusione tra l’italiano e la lingua del paese in cui vivete, scrivetemi o lasciate un commento qui sotto, abbiamo bisogno delle vostre storie!
Questo post è stato scritto con in cuffia la colonna sonora di Liquorice abuse, l’ultima cassettina mixata da Leodurruti (grazie!).